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Barbara Minniti

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Casa Collins Suite

Cose garibaldine (mai viste)

 


La scena 36 racconta della Casa di Garibaldi a Caprera.

La vita di Garibaldi in 83 metri
Alla fine del Settecento il ‘pubblico’ avido di conoscere realtà ed eventi storici ebbe a disposizione uno strumento del tutto nuovo: i panorama. Si trattava di dipinti circolari, di grandi dimensioni, che venivano installati in un edificio appositamente costruito. Dopo alcune prove preliminari in Scozia, il primo tipo di panorama fu mostrato a Londra nel 1788. Uno dei pochi panorama ancora oggi esistenti è il Garibaldi Panorama alto circa 1 metro e mezzo e lungo circa 83 metri, dipinto su entrambi i lati. Si dice che sia il più lungo panorama esistente al mondo. Opera di James J. Story, fu completato a Londra nel 1859. Dal 1860, e per qualche tempo, il panorama fu mostrato a migliaia di spettatori in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Dopo varie vicissitudini e passaggi di proprietà, il Garibaldi Panorama è ora uno dei ‘tesori’ della Hay Library- Brown University, Rhode Island. È giudicato il più affascinante panorama mai prodotto. E' disponibile online anche con un commento delle varie scene in italiano.

Clicca sulla foto per vederlo tutto.

 

Come è nato il romanzo

Potrei dire che i fantasi esistono... e io credo d'aver visto quello di Emma Collins. C'è stato un momento, quando ero nel pieno della ricerca storica dopo aver deciso di scrivere qualcosa, che ho sentito la sua presenza intorno a me. Conoscevo già la sua casa alla Moneta, perchè lì ci vado in vacanza da sempre. Una casa semplice, di stile ottocentesco che appare enorme venendo da Caprera perchè è proprio alla fine del ponte, su una collinetta affacciata sul passo, dirimpetto alla Casa Bianca del Generale.
Attaverso gli anni mi sono appassionata alle storie de La Maddalena, alle vicende della sua popolazione di cui faceva parte a pieno titolo anche Giuseppe Garibaldi.
Come sfuggire del resto al suo fascino?
Lo sentivo un po' parte della mia famiglia perchè ogni anno s'andava a salutarlo alla tomba, sedendo per una foto familiare sotto il grande pino piantato per la nascita di Clelia. Leggendo le sue Memorie ho scoperto che la Collins, di cui sapevo ancora ben poco, lo aveva aiutato nella fuga da Caprera prima della battaglia di Mentana e ho naturalmente cominciato a fantasticare, ma anche ad allargare le mie ricerche così che ho trovato le lettere e i biglietti di Garibaldi alla Collins nell'archivio dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano al Vittoriano.
Scrivere un romanzo storico? Se è un romanzo deve esserci necessariamente la fiction, altrimenti diventa un saggio. E io i saggi, almeno per ora, non so scriverli.
Sono una giornalista e mi è sempre piaciuto raccontare i fatti e le storie in cui mi imbatto nella mia professione di cronista, mettendoci naturalmente qualcosa di mio.
E poi della protagonista della storia, cioè Emma Collins si sa poco e niente e anche quello che si sa sembra far parte della leggenda.
E allora perchè non inventarsi vicende mai accadute? Perchè non inserire la sua storia di fantasia in un contesto che permette di raccontarne altre?
E' così che è nato il mio romanzo: alla vita reale di Garibaldi, quella raccontata da storici e biografi ho intrecciato quella di Emma, la sua "segretaria inglese" e ammiratrice, forse anche amante, facendo parlare lei stessa. Difficile? Non poi così tanto se sì è liberi di attribuirle pensieri e sentimenti che non hanno bisogno della verifica storica e che hanno la qualità di apparire assai verosimili. Al lettore non resta che scoprire o intuire dove finisce la Storia e comincia la letteratura (e viceversa).

Ringraziamenti

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La leggenda che circonda Emma Collins
in un articolo de The NewYork Times nel 1908


Nuova storia d'amore garibaldina
La misteriosa vedova inglese di Caprera che amò il Liberatore


Roma, 16 gennaio - La Tribuna pubblica un'interessante testimonianza riguardo Giuseppe Garibaldi, il Liberatore, fornita al giornale dal suo più intimo amico e seguace, Achille Fazzari. Quando Garibaldi andò a vivere sull'isola di Caprera, una coppia inglese di nome Collins lo incontrarono lì. I tre erano gli unici abitanti dell'isola. Gli inglesi vivevano una vita piena di romanticismo e vivevano già da molti anni a Caprera. Molto poco si sa di loro, e nulla di come fossero giunti sull'isola.
La loro casa era sulla riva del mare, ma vivevano soprattutto in una piccola imbarcazione. Si procuravano il cibo con la caccia e la pesca, ma talvolta il marito si recava all'isola della Maddalena per fare acquisti o per ritirare le lettere che al tempo impiegavano 15 giorni per arrivare. Durante la sua assenza Mrs Collins rimaneva a bordo della barca, con il viso coperto da un pesante velo, cosa che aveva creato la leggenda che la sua bellezza fosse stata rovinata da cicatrici dovute ad ustioni. Garibaldi incontrava spesso Mr Collins ma durante quegli anni non vide mai neanche fuggevolmente il viso della donna.
Quando Collins morì, Fazzari dice che la moglie costruì lei stessa una tomba nella quale depose i resti del suo amato consorte. Poi Mrs Collins cambiò il suo modo di vivere. Eliminò il velo rivelando un bellissimo viso. Anche il suo personale era molto gradevole e dimostrò di essere anche molto colta.
Fu nella sua vedovanza che si innamorò di Garibaldi.
"Io ho visto - dice Fazzari, le numerose lettere che ella scrisse all'eroe. Datano dal 1860 e continuano per alcuni anni".
Ma ben poco è noto dell'amore di questa donna inglese per l'italiano. E Fazzari, che sembra sapere più di chiunque altro su questa storia romantica, si è rifiutato di dare ulteriori dettagli e per questo conclude: "Lasciamo questa storia nel suo mistero. Io non so perchè ho sollevato un angolo del velo".

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Il Carteggio Garibaldi- Emma Collins (che ho trovato io nell'archivio dell'Istituto del Risorgimento di Roma)